Electronic Frankenstein

“Electronic Frankenstein” è composto da due brani musicali per elettronica e voce: Frankenstein Cabaret e Electronic Lied. Sarà una serata di “teatro sonoro” che li conterrà tutti e due. Al di là dell’essere compatibili fra di loro (stessa voce ed elettronica) i due brani sono una sorta di primo e secondo tempo di una riflessione sonora che sto facendo in questi anni sul corpo, la finzione e l’immateriale. Nel primo progetto, Frankenstein Cabaret, chiedo a scrittori viventi e no, di fornirmi una riga, un pensiero, un’illuminazione su una mano, gli occhi, la vertigine, insomma su un frammento di corpo e di meccanica corporea in modo da tracciare una mappa poetico anatomica di una creatura fisico-sonora fantastica. Nel secondo brano Electronic Lied, affronto più direttamente l’immaginario e la finzione. I testi sono tratti dalle chat line amorose sempre attive su internet. Ho individuato un percorso in sei “capitoli”che racconta sei “stati” mentali possibili, in cui si viene a trovare una persona durante un dialogo amoroso con uno sconosciuto. Le infinite possibilità combinatorie e creative sia verbali che sonore, vengono così ad essere reinventate e contenute, in una sorta di “lied”elettronico, appunto, contemporaneo, in cui gli “oggetti“ amati e desiderati sono, di fatto, soltanto pura fantasia.

La voce e la presenza di Ottavia Fusco, cantante attrice di forte impatto, sono gli elementi principali su cui, come un sarto, ho “tagliato” questi due “abiti sonori e mentali”. L’allestimento scenico sarà molto leggero, comprenderà i due brani musicali ma non saranno eseguiti in forma di “concerto”o perlomeno non soltanto. Il nostro progetto artistico infatti, che trova il centro nella compagnia da me fondata sei anni fa e che si chiama non a caso Teatro del Suono, cerca infatti di superare i consueti steccati fra musica, parola, luce, scena, gesto ecc… integrandoli fra di loro attraverso una composita partitura scritta per tutti gli elementi.
Andrea Liberovici