"Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè, del mangiare veramente. L'appetito è per lo stomaco quello che l'amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni” Gioacchino Rossini [caption id="attachment_1126" align="aligncenter" width="320"]De Nigris- gatto sospettoso di genepesca De Nigris - gatto sospettoso di genepesca[/caption] da : Ricette veneziane del ‘500 da:“La cucina veneziana“ di Giuseppe Maffioli ediz. Franco Muzio 1982

La singolar dottrina

Di Domenico Romoli, detto il Panunto o Panonto

Prima ediz. Michel Tramezzino (non è uno scherzo) 1560 in Venezia

Un classico per iniziare

 

Pasta e fasioi

[caption id="attachment_1127" align="aligncenter" width="600"]V.Campi-Mangiatore di fagioli V.Campi-Mangiatore di fagioli[/caption]   Usare fagioli freschi sgranati di Lamon o secchi messi a mollo per una notte con una punta di bicarbonato. Se si tratta di fagioli secchi al mattino metterli a sobbollire in una nuova acqua (taluno usa metà acqua e metà latte) sino a cottura completa. Preparare a parte un soffritto di abbondante cipolla, con un battuto di pancetta, oppure con solo olio. Passare al setaccio metà dei fagioli e riunirli agli altri, aggiungendo il soffritto. Far sobbollire per un’altra mezz’ora, aggiungendo eventualmente il brodo. Mettere a punto il sale. Volendo ottenere una maggiore densitò, unire inizialmente ai fagioli qualche patata, che verrà setacciata, oppure, aggiunto il pesto, sciogliere in una tazza del brodo di fagioli un cucchiaio di farina, aggiungere al resto e far sobbollire per almeno dieci minuti, mescolando sempre, avendo attenzione che la zuppa non prenda sapore di “brustolin”. Servire calda o tepida, con una macinata di pepe sulla scodella e con una croce d’olio.La cottura deve essere comunque lentissima, con un bollore impercettibile. Aggiungere alla zuppa piccoli quantitativi di pasta: “tirache”, “bigoli” scuri, “subiotini”, “tagliadele” o anche “menuelei“. Il parmigiano non è legittimo ma molti lo gradiscono Servire caldo o tiepido.