Andrea Liberovici: Ieri mi sembrava ci fossimo un po’ arenati con la conta dei generi musicali, ma attenzione, nella notte, grazie a Michele, nerd micidiale capace di scovare depositi di generi nel sottobosco del web, abbiamo oltrepassato, seppur di poco, il migliaio di generi. Per l’esattezza siamo a quota 1700 generi musicali. 1700 generi musicali che ci verranno parzialmente e pazientemente elencati dai nostri due ormai celebri Hänsel e Gretel, ovvero Sofia e Jan, che nel bosco del web si sanno muovere bene e che stanno arrivando… Hänsel e Gretel: New Orleans, Latin Jazz, Modal Jazz, Black Music, Blues, Soul Music, Smooth Jazz, Rock Time, Western Rock, Musica da film… A.L.: Buonasera, mi chiamo Andrea Liberovici e faccio il compositore e il regista di teatro. Facendo due professioni così apparentemente diverse, mentre per me sono la stessa cosa, quando qualcuno mi chiede che lavoro faccio, ricorro alla geniale definizione del mio ex amministratore di condominio. “Liberovici, lei è un registra”, e, in qualità di registra, ho registrato una serie di dialoghi intorno a una domanda. Questa proliferazione di generi musicali di inizio millennio è il segnale di una democrazia in ottima forma o, forse, è il sintomo di una metamorfosi delle arti acustiche che, prima o poi, apparirà all’improvviso? Musica A.L.: Nella trasmissione di stasera saremo in tre. C’è una competenza e una professionalità in più, ovvero il musicologo, a cui rivolgo subito la riflessione di Gillo Dorfles già utilizzata in precedenza e che mi piace riutilizzare un po’ come fosse un minuscolo omaggio al maestro da poco scomparso. Dorfles ci dice, a proposito delle arti visive, ma credo sia tranquillamente applicabile alle arti acustiche, che ci troviamo di fronte a isole linguistiche chiuse dentro ad uno specifico idioma, utilizzato sovente, non come sapere condiviso, ma come forma di potere. Il nostro musicologo Veniero Rizzardi che ne pensa?

Puntata 03 Andrea Liberovici: Se non ricordo male, la scorsa settimana il conteggio dei differenti stili e generi musicali a noi contemporanei si era fermato a 611 generi diversi. Vista la rapidità con cui stava crescendo il numero, mi ero fatto l’idea che oggi, dopo una settimana, saremmo arrivati oltre al migliaio, invece ne abbiamo contati solo, si fa per dire, 872. I pazzi furiosi che stanno cercando in rete di fare questa sorta di censimento impossibile dei generi musicali a noi contemporanei, ovviamente, sono solo all’inizio. Io confido che in futuro arriveremo al migliaio. Per ora si distinguono, fra i cacciatori di generi musicali, i nostri due fantastici Hänsel e Gretel, ovvero Sofia e Jan, che con pazienza e perseveranza si aggirano nel bosco del web. Eccoli… Hänsel e Gretel: Musica per banda, Musica Nueva, Hip hop, Soul, New Soul, Musica Celtica. A.L.: Buonasera mi chiamo Andrea Liberovici faccio il compositore e il regista di teatro. La sintesi migliore del mio lavoro, soprattutto in questo caso, me l’ha data il mio ex-amministratore di condominio, che un giorno mi incontra e mi dice, – Liberovici, lei è un registra – e nella mia nuova veste di registra ho cominciato questa indagine a più voci intorno a una domanda. Questo immenso arcipelago acustico è il segno di una buona salute delle nostre democrazie o è sintomo di una metamorfosi sotterranea non ancora avvenuta e che prima o poi ci coglierà di sorpresa?

OMAGGIO A PRIMO LEVI NEL “GIORNO DELLA MEMORIA“

Cari amici, in occasione di questa giornata, mi permetto di condividere con voi un mio lavoro dedicato a Primo Levi a cui sono molto legato. Vi allego anche le presentazioni per il Festival Mito, dove ha debuttato, scritte da Emilio Jona e da me augurandomi che vi possano interessare… buon ascolto e buona visione. Grazie Andrea “It is a deeply moving creation by Andrea Liberovici, a promising new musical voice.“ Raphael Rothstein 15minutes Magazine

Puntata 02 Andrea Liberovici: 108 la differenza fra ieri e oggi. 108, impressionante, cioè veramente non credevo così tanto, nel senso che ieri, se avete seguito la puntata, eravamo a 503 generi musicali e oggi, contando, continuando a contare, siamo arrivati già a 611 differenti generi musicali. Così anche stasera abbiamo chiesto ai nostri fantastici Hänsel e Gretel, ovvero Sofia e Jan, di leggere un po’ di questi generi nuovi che stanno emergendo un po’ come briciole nella foresta del web. Mi sembra di sentirli arrivare… Hänsel e Gretel: Musica Leggera, Gothic Rock, Dance Harder Style, Oratorio, Musiche di scena, Techno Hardcore, Psycho, Two Step, Dixieland… A.L.: Buonasera, mi chiamo Andrea Liberovici e faccio il compositore e il regista di teatro. La migliore definizione del mio lavoro, come ho già detto ieri, l’ha data il mio ex amministratore di condominio “Liberovici, lei è un registra”, e quindi, in qualità di registra, ho registrato vari dialoghi intorno a una domanda. La domanda è: questo enorme arcipelago di generi e stili musicali che si stanno moltiplicando sono il segno di una buona salute della democrazia o, forse, il sintomo di una metamorfosi sotterrane che, prima o poi, si manifesterà all’improvviso?

MUSICA IN METAMORFOSI 01 

Qualche mese fa, grazie all’intuizione di Paola Damiani e su commissione di  Radio3 Suite, ho realizzato un ciclo di 12 puntate intitolato “Musica in metamorfosi“ . Un dialogo a più voci con compositori, interpreti, musicologi, ingeneri del suono ecc. su questo immenso proliferare di generi musicali… sintomo di una democrazia in ottima forma o effetto di una metamorfosi sotterranea di ciò che abbiamo chiamato, per diversi secoli presente compreso… musica? Il programma è stato accolto con grande curiosità, ho ricevuto moltissime mail ed è stato candidato al Prix Europa. Mi è sembrato quindi potesse esser di un qualche interesse trascriverlo, seppur parzialmente, e metterlo a disposizione. In questo formato possono esser approfonditi elementi diversi, come le biografie degli autori o delle persone citate e in ogni caso, in fondo alla pagina troverete il link della puntata. Insomma buona lettura (parziale) e/o… ascolto ! Andrea Liberovici – Giacomo Manzoni

 “L’amore può esser cieco ma non sordo“

E' da tanti giorni che non scrivo nel blog.Per tante ragioni fra cui viaggi, lavoro ecc. ma anche perché desideravo scrivere un ricordo di Rachele Ghersi mancata pochi giorni fa. Rachele è stata la prima persona (non famigliare) a credere nelle mie potenzialità teatrali. Lei mi ha preparato per l'esame d'ammissione alla scuola del Teatro Stabile di Genova (oggettivamente la migliore d'Italia) e lei mi ha sostenuto per tutto il triennio. Dolce, discreta e attenta, curiosa di tutte le possibili evoluzioni dei linguaggi teatrali, capace di giocare coi clichè perché abilissima a riprodurre la verità. La verità scenica così perennemente in evoluzione e così difficile da “travestire“ , così difficile imparare a giocarci. Grandissima artigiana come solo i grandi artisti sanno essere. Grazie cara Rachele e grazie per aver accettato di lavorare con me in un lavoro sicuramente non semplice, i Sei personaggi.com di Edoardo Sanguineti messo in scena nel 2000 allo Stabile. Allego qui sotto un frammento di video in cui per un attimo appari. Spero presto di poter mettere più materiali che ti riguardano. Grazie e ancora Grazie Andrea [caption id="attachment_1149" align="aligncenter" width="261"]Rachele Ghersi Rachele Ghersi[/caption] https://vimeo.com/87931401 SEI PERSONAGGI.COM di Edoardo Sanguineti regia scenografia acustica Andrea Liberovici scene costumi Filippo Garrone/Paolo Gacchero   luci Sandro Sussi interpreti Eugenio Allegri (nel ruolo de l’autore) Ottavia Fusco (nel ruolo de la figlia) Aleksandar Cvjetkovic (nel ruolo de il padre) Rachele Ghersi (nel ruolo de la madre) Fabrizio Matteini (nel ruolo de il figlio) Voci registrate di: Mariangela Melato (nel ruolo de la figlia) Omero Antonutti (nel ruolo de il padre) Massimo Popolizio (nel ruolo de il figlio) Francesca Rota (nel ruolo de la bambina)   Il barocco invisibile nel teatro del suono. conversazione con Andrea Liberovici, a cura di Aldo Viganò

 “L'amore può esser cieco ma non sordo“

Ringrazio il M° Bashmet e i Moscow Soloists per aver messo in repertorio, dopo il debutto al Teatro la Fenice di Venezia l'anno scorso,  “Non un silenzio“ dedicato da me a Giovanni Morelli e ringrazio il M° C.Ferrari per averlo programmato all'interno della Stagione Sinfonica del Teatro Municipale di Piacenza. Vi aspetto! A

Teatro Municipale di Piacenza

[caption id="attachment_1139" align="aligncenter" width="244"]Unknown Teatro Municipale di Piacenza[/caption] Venerdì 6 febbraio 2015 ore 21 I SOLISTI DI MOSCA Yuri Bashmet direttore e viola Musiche di Hoffmeister, Liberovici, Čajkovskij [caption id="attachment_923" align="aligncenter" width="700"]2 Y.Bashmet A.Liberovici Teatro la Fenice 2014[/caption]   Non un silenzio

“L'amore può esser cieco ma non sordo“

Cadenza Anecòico agg. [comp. di an- priv. e eco, sull’esempio dell’ingl. anechoic] (pl. m. -ci). – Senza echi, che non dà luogo a echi. In acustica, camera a., ambiente per la prova di strumenti acustici, con pareti totalmente assorbenti per i suoni, in cui perciò non possono aver luogo fenomeni di eco. Dizionario Treccani La camera anecoica è quel luogo in cui, teoricamente, non essendoci rifrazioni acustiche, dovrebbe prodursi ciò che convenzionalmente e sbagliando, chiamiamo silenzio. “All’inizio degli anni Cinquanta, presi la decisione di accettare i suoni che esistono nel mondo. Prima, ero così ingenuo da pensare che esistesse una cosa come il silenzio. Ma quando entrai nella camera anecoica della Harvard University a Cambridge, sentii due suoni. Pensai che ci fosse qualcosa di sbagliato nella stanza, e dissi all’Ingegnere che c’erano due suoni. Mi chiese di descriverli e lo feci: «Bene – disse – quello più acuto è il suo sistema nervoso in funzione e quello più grave la sua circolazione sanguigna». Questo significa che c’è musica, o c’è suono, indipendentemente dalla mia volontà”. J.Cage, citato da K.Gann nel “Il silenzio non esiste” [caption id="attachment_1115" align="aligncenter" width="275"]Cage J.Cage[/caption] Appunto, il silenzio non esiste. “4.33”, il celebre brano di Cage (erroneamente ricordato come quattro minuti e trentatré secondi di silenzio) è stato un punto nodale e di svolta della musica novecentesca.

 “L'amore può esser cieco ma non sordo“

Recitativo Il XX secolo è, fra le altre cose, l'Età del Rumore. Rumore fisico, rumore mentale e rumore di desiderio: per ognuno di essi abbiamo testimonianze storiche. E non c'è da meravigliarsi, perché tutte le risorse della nostra tecnologia quasi miracolosa concorrono a render più efficace l'attuale assalto del silenzio. La radio, la più popolare e influente fra tutte le recenti invenzioni, non è altro che un canale attraverso il quale un frastuono prefabbricato può entrare a fiotti nelle nostre case. E naturalmente questo frastuono va molto più in la dei timpani. Pervade la mente, riempiendola di una babele di distrazioni: notizie di cronaca, informazioni spezzettate e sconnesse, frammenti di musica. (…) E quando, come nella maggior parte delle nazioni, le stazioni emittenti si finanziano vendendo il tempo agli inserzionisti, il baccano viene trasmesso dalle orecchie, attraverso i regni della fantasia, della conoscenza e del sentimento, fino al nucleo del desiderio dell'ego. Aldous Huxley, Opere [caption id="attachment_1102" align="aligncenter" width="225"]Huxley A.Huxley[/caption]   E’ un fatto che chi mangia un biscotto secco si sente le orecchie stordite da un gran rumore che gli impedisce di udire il mondo circostante, e al tè Schildknapp dimostrava come una società’ che mangia biscotti non possa udire niente.

T. Mann, Doctor Faustus

[caption id="attachment_1101" align="aligncenter" width="262"]Mann T.Mann[/caption]