“L’amore può esser cieco ma non sordo“
E' da tanti giorni che non scrivo nel blog.Per tante ragioni fra cui viaggi, lavoro ecc. ma anche perché desideravo scrivere un ricordo di Rachele Ghersi mancata pochi giorni fa. Rachele è stata la prima persona (non famigliare) a credere nelle mie potenzialità teatrali. Lei mi ha preparato per l'esame d'ammissione alla scuola del Teatro Stabile di Genova (oggettivamente la migliore d'Italia) e lei mi ha sostenuto per tutto il triennio. Dolce, discreta e attenta, curiosa di tutte le possibili evoluzioni dei linguaggi teatrali, capace di giocare coi clichè perché abilissima a riprodurre la verità. La verità scenica così perennemente in evoluzione e così difficile da “travestire“ , così difficile imparare a giocarci. Grandissima artigiana come solo i grandi artisti sanno essere. Grazie cara Rachele e grazie per aver accettato di lavorare con me in un lavoro sicuramente non semplice, i Sei personaggi.com di Edoardo Sanguineti messo in scena nel 2000 allo Stabile. Allego qui sotto un frammento di video in cui per un attimo appari. Spero presto di poter mettere più materiali che ti riguardano. Grazie e ancora Grazie Andrea [caption id="attachment_1149" align="aligncenter" width="261"]“L'amore può esser cieco ma non sordo“
Ringrazio il M° Bashmet e i Moscow Soloists per aver messo in repertorio, dopo il debutto al Teatro la Fenice di Venezia l'anno scorso, “Non un silenzio“ dedicato da me a Giovanni Morelli e ringrazio il M° C.Ferrari per averlo programmato all'interno della Stagione Sinfonica del Teatro Municipale di Piacenza. Vi aspetto! A
Teatro Municipale di Piacenza
[caption id="attachment_1139" align="aligncenter" width="244"]“L'amore può esser cieco ma non sordo“
Cadenza Anecòico agg. [comp. di an- priv. e eco, sull’esempio dell’ingl. anechoic] (pl. m. -ci). – Senza echi, che non dà luogo a echi. In acustica, camera a., ambiente per la prova di strumenti acustici, con pareti totalmente assorbenti per i suoni, in cui perciò non possono aver luogo fenomeni di eco. Dizionario Treccani La camera anecoica è quel luogo in cui, teoricamente, non essendoci rifrazioni acustiche, dovrebbe prodursi ciò che convenzionalmente e sbagliando, chiamiamo silenzio. “All’inizio degli anni Cinquanta, presi la decisione di accettare i suoni che esistono nel mondo. Prima, ero così ingenuo da pensare che esistesse una cosa come il silenzio. Ma quando entrai nella camera anecoica della Harvard University a Cambridge, sentii due suoni. Pensai che ci fosse qualcosa di sbagliato nella stanza, e dissi all’Ingegnere che c’erano due suoni. Mi chiese di descriverli e lo feci: «Bene – disse – quello più acuto è il suo sistema nervoso in funzione e quello più grave la sua circolazione sanguigna». Questo significa che c’è musica, o c’è suono, indipendentemente dalla mia volontà”. J.Cage, citato da K.Gann nel “Il silenzio non esiste” [caption id="attachment_1115" align="aligncenter" width="275"]“L'amore può esser cieco ma non sordo“
Recitativo Il XX secolo è, fra le altre cose, l'Età del Rumore. Rumore fisico, rumore mentale e rumore di desiderio: per ognuno di essi abbiamo testimonianze storiche. E non c'è da meravigliarsi, perché tutte le risorse della nostra tecnologia quasi miracolosa concorrono a render più efficace l'attuale assalto del silenzio. La radio, la più popolare e influente fra tutte le recenti invenzioni, non è altro che un canale attraverso il quale un frastuono prefabbricato può entrare a fiotti nelle nostre case. E naturalmente questo frastuono va molto più in la dei timpani. Pervade la mente, riempiendola di una babele di distrazioni: notizie di cronaca, informazioni spezzettate e sconnesse, frammenti di musica. (…) E quando, come nella maggior parte delle nazioni, le stazioni emittenti si finanziano vendendo il tempo agli inserzionisti, il baccano viene trasmesso dalle orecchie, attraverso i regni della fantasia, della conoscenza e del sentimento, fino al nucleo del desiderio dell'ego. Aldous Huxley, Opere [caption id="attachment_1102" align="aligncenter" width="225"]